La vita odierna non è certo priva di possibilità, inviti, eventi, conferenze. Un libero professionista come me, che si occupa di traduzioni e servizi linguistici, come tanti altri che si sforzano di lavorare offrendo ai clienti il meglio delle proprie competenze ed esperienze, può selezionare le proprie occasioni di formazione per migliorare ed evolversi nella professione. Eppure, a volte mi accade di sentire una pulsione “ad agire”, una spinta inconscia ad andare esattamente in una determinata direzione, come se una vocina mi dicesse “Vai, è vitale“. Vitale? Non esageriamo. No, no, esageriamo pure. Per DireFare è accaduto proprio questo.
Alcuni mesi fa vidi passare un post di Facebook con la pubblicità dell’evento DireFare che si sarebbe tenuto ad Ascoli Piceno – praticamente dietro casa – il 14 e 15 gennaio 2017. Della manifestazione mi piaceva soprattutto lo scopo dichiarato, raccogliere fondi per il Comune di Acquasanta Terme danneggiato dal terremoto, per la precisione costruire una nuova palestra. Dissi tra me e me, “Bello, sarebbe un’ottima occasione di formazione e di beneficenza”. Utilissimo Facebook, sì, ma è uno strumento che consuma qualsiasi esperienza con enorme rapidità. Infatti, passato il post da sotto gli occhi, quasi me ne dimenticai.
Accade però che un giorno Andrea Giuliodori (nella foto con me) di Efficacemente, un gruppo di crescita personale che seguo su Facebook, ci comunica di aver acquistato tanti biglietti per beneficenza e che li avrebbe assegnati a chi fosse effettivamente interessato all’evento. Iniziativa incredibilmente meritevole. Nella testa mi si riapre la finestrella di DireFare ma, nonostante un’offerta così allettante, preferivo acquistare il mio biglietto online per dare anch’io il mio contributo economico.
Fin qui tutto molto lineare, giusto? Per niente affatto, poiché a inizio gennaio i biglietti erano già tutti esauriti.
Panico! Sentivo di non poterci rinunciare, di dover partecipare a un evento così corale.
Pensa che ti ripensa a come procurarmi l’ingresso, mi torna in mente il vecchio post di Andrea. Gli scrivo chiedendo se ci fosse ancora un biglietto disponibile.
Sììììììì.
Vogliamo parlare di coincidenze, di astruse congiunzioni astrali, del fatto che l’Universo congiuri e faccia di tutto per realizzare i tuoi desideri?
Io ci voglio credere.
Il resto di cosa ha significato per me DireFare lo racconterò a più riprese, poiché non è pensabile comprimere in poche righe un’esperienza così piena di significato. E tanto meno lo meriterebbe.