Il viaggio a Matera non è stato il più agevole della storia: l’andata ci ha visto attraversare l’altopiano delle Murge di sera, sotto una pioggia battente e senza segnale GPS. Finalmente la visione di Altamura mi è parsa un miraggio.
La Conferenza Proz si è tenuta in una location a dir poco suggestiva, Casa Cava, una sala conferenze ospitata in una vecchia cava ritrovata per caso solo pochi anni fa. Matera sarà Capitale europea della cultura 2019, luogo perfetto.
La giornata si è snodata tra interventi di grande spessore (si è parlato di traduzione nel settore enogastronomico, traduzione per il doppiaggio e adattamento, eccellenza, vino ed evoluzione del linguaggio Disney) da parte di relatori insigni come Simon Tanner, Leonardo Marcello Pignataro e Matteo Amandola, Angela Arnone e Mario Pennacchio…e yours truly, come dicono gli inglesi. Ma anche tanti saluti a colleghi già conosciuti e strette di mano con giovani traduttori agli inizi della carriera.
La mia prima esperienza da relatore in una conferenza di tale rilevanza è andata bene – me la suono e me la canto! Spero, almeno, che i contenuti, spesso molto specifici e settoriali, siano risultati utili a chi opera già nel settore vino o si accinge a farlo.
Ma devo confessare che il lato preferito delle conferenze, almeno per me, è quello umano. Ritrovare colleghi che non si vedono da tempo, abbracciarli fisicamente anziché solo virtualmente, discutere di questioni professionali ma anche personali sono ciò che preferisco in assoluto. E, sopratutto, sono grata per la possibilità di networking e per tutti i rapporti che sono nati da eventi e conferenze, sia Proz che di altro tipo, a cui ho partecipato negli anni.
Fotogallery dell’evento (grazie agli scatti di Carlo Nonni)